Canal du Midi in bicicletta / 2009
Canal du Midi in bicicletta / 2009
Prima tappa Canal du Midi
Tolosa-Canalnaudary km 66
Sono le 10 e 35 del 18 agosto 2009, passiamo esattamente di fronte alla Maison du Velo e ci troviamo proprio davanti alla stazione ferroviaria di Tolosa, ho azzerato il contachilometri. Adesso si corre lungo un Canal du Midi molto stretto, con già alcune chiuse e le prime house-boat. Questa pista è ciclopedonale e bisogna stare attenti perché siamo in pieno centro con pedoni che passano e soprattutto ci sono anche alcuni attraversamenti di strade abbastanza trafficate come quello al km 0,2. In corrispondenza dei molti ponti la pista abbandona il livello della strada e scende proprio sotto il ponte, in passaggi abbastanza delicati perché stretti, non da pedalare. Tracce di barboni, odore di piscio, insomma da chi dorme letteralmente sotto i ponti.
Al km 0,2 quindi si passa sotto un ponte suggestivo, passaggio delicato, siamo comunque sulla sponda destra del canale, cioè lo teniamo alla nostra sinistra. Anche al km 0,6 altro ponte e si passa sotto, anche per evitare il traffico stradale.
Al km 1,6 si passa sotto un ampio ponte e si prosegue dritti. La pista è sempre ciclo-pedonale, ampia un paio di metri, si passa anche a fianco di alcune vecchie barche in legno, con ristorante, chiatte. Siamo in centro alla città, procedere è abbastanza semplice e proprio in centro troviamo anche altri ciclisti viaggiatori. Pur essendo in pieno centro si respira già una situazione vacanziera.
Al km 2,1 siamo all’Esplanade de la Capitanerie, dove si trovano molte barche in sosta, una sorta di piccolo porto, una benna scava nel canale e ripesca una bicicletta gettata evidentemente in acqua, della serie del Comune di Tolosa. Operazione di recupero che deve essere effettuata parecchie volte. Ci troviamo sulla Promenade du dottor Albert Sallet, assistiamo alle complicate operazioni di recupero delle bici annegate nel canale.
Continuiamo il nostro percorso, la gente corre, va in bici, si vedono parecchie barche ormeggiate, alcune case, tutto asfaltato, molto scorrevole e piacevole; ci sono anche delle panchine lungo il percorso, club musicali su chiatte, barche adattate a residenze, ristoranti, la gente corre, cammina, porta i cani a passeggio e al km 2,5 si passa sotto un ponte ferroviario subito dopo un museo. Il canale ora si è allargato, e il canale ha un aspetto un po’ diverso, si passa perfino a fianco di una grande barca che è attrezzata a sauna. Al km 2,7 si passa un ponticello gettato sulla pista e si continua.
Al km 4,7 ecco la chiusa numero 2 che passa propria sopra l’autostrada, abbastanza particolare ed ardita. la strada è sempre asfaltata, c’è gente che corre, il canale e dai 6 ai 10 metri di larghezza, molto umbratile.
Al km 5,2 comincia un breve tratto di sterrato, molto facile, in terra battuta, con panchinette, ombra e qui ci sono molti aerei, si passa a fianco della industria aeronautica francese.
Al km 5,8 attraversiamo un ponte e ci teniamo sul lato sinistro del canale; in questo tratto la pista corre anche sulla lato destro solo che su quell’argine la pista è sterrata mentre sulla sinistra è perfettamente asfaltata. Teniamo i platani alla nostra destra e tra platani e fiume c’è una sorta di pista sterrata dove la gente corre. Tutto piacevole, facile, ombroso; alla sinistra ci sono alcuni campi da rugby, sport molto sentito e praticato in Francia e in questa regione, ma ormai siamo nettamente usciti dalla città di Tolosa.
Al km 7,3, sempre sul lato sinistro, troviamo parecchie indicazioni, cartelli con chilometraggi, la pista per 50 metri è confluita in una strada trafficata. Non sembra esserci tantissima acqua lungo il percorso ma le indicazioni e i cartelli danno le notizie su dove trovare l’acqua successiva.
Ogni tanto appaiono barche ormeggiate, ma non sono house-boat per turisti, noleggiate, ma sono barche dove sembrano vivere locali. Al km 8,1 appare una passerella con una sorta di rotatoria abbastanza divertente, in discesa, e un cantiere navale per riparazione e rimessaggio.
Al km 12,7 arriviamo alle chiuse di Castanet dove, oltre ad una fontana, abbiamo trovato parecchi ciclisti, un bel ristorantino, dove poter mangiare e ristorarsi, ecco ciclisti e pattinatori. Bel posto.
Dal km 13,9 al km 14,1 brevissima deviazione ma poi torniamo sul canale, sempre sul lato sinistro. Appare la prima imbarcazione di house-boat.
Al km 14,4 si attraversa una strada a traffico abbastanza elevato, e bisogna tagliarla in corrispondenza di una chiusa, la chiusa di Vic. Attenzione. Una barca sta effettuando le operazioni di passaffio, presso la chiusa, che è molto animata, c’è gente che fa pic nici, che si riposa, che scende dall’imbarcazione.
Al km 16 sulla nosra sinistra abbiamo visto un bell’allevamento di pecore, a dimostrazione della vocazione rurale di questa zona con allevamenti, campi coltivati, campi di girasole, colori della nostra vacanza. Siamo sempre all’ombra e nonostante il caldo si sta bene.
Al km 16,9 si passa un ponte e attraversato una stradina e al momento il percorso è assolato anche se tra un po’ tornerà ad essere umbratile. Il canale ha le sue curve è un po’ mosso, e questo non lo rende monotono.
Al km 22,1 passiamo un’altra chiusa nei pressi del paesino di Montgiscard, la chiusa è particolarmente affollata, c’è un bel salone da te galleggiante su una chiatta, qui il canale è molto rigoglioso, zona ombrosa, piacevole, il percorso procede benissimo, tutto asfaltato e sempre sul lato sinistro.
Al km 25,5 ecco un’altra chiusa, di Ayguesvives, con foto, anatre, paperelle che sguazzano nell’acqua. Bello.
Al km 34,3 era apparso un grande airone cinerino, corvi, parecchi animali, uccelli, e ancora molto ombroso.
Al km 40,1 ci siamo fermati presso un bell’agriturismo, anzi azienda agricola specializzata nella coltivazione delle violettae, dove fanno da mangiare. è consigliato, offrono il cosiddetto café gourmand.
Al km 50,0 proprio in corrispondenza di Port Lauragais finisce la strada asfaltata e comincia lo sterrato, che è abbastanza buono, terroso.
Al km 51 troviamo la chiusa dell’Oceano, nome più che evocativo. Al km 51,7 siamo arrivati a un mulino ma siamo fuori strada, probabilmente abbiamo fatto circa 400 metri di deviazione, bisogna tornare indietro e dal 51,7 al 52,2 si fa la chiusa e si passa sul lato destro. (REC 20)
Bisogna togliere circa 800 metri per la deviazione fatta al mulino (da 51,7 a 52,2 e andata). Si continua sul lato destro, salutiamo dei ciclisti che avevano sbagliato strada ed erano arrivati come noi al cul de sac,
Nel tratto corrispondente al km 59,6 (ma c’è da togliere un chilometro buono) c’è una strana caratteristica per cui le acque del canale arrivano quasi a terra, lambiscono le ruote della bicicletta, dando l’impressione quasi di pedalare sull’acqua.
Al km 66 si passa sotto la passerella di Castelnaudary e si giunge all’Hotel du Canal dopo aver percorso una sterrata nel complesso pedalabile.
Seconda tappa Castelnaudary-Carcassonne km 42
Alle 10 e 25 del giorno 19 agosto si parte da Castelnaudary seguendo il Canale dopo aver lasciato l’albergo. Si continua su pista sterrata, si costeggia il canale e anche il porto particolare, ampio, circolare, il grande porto-canale che avevamo visitato ieri con la guida. Barche ovunque ormeggiate, si costeggia il canale su strada asfaltata ma molto dissestata, con le pietre di basalto che cingono il grande bacino. Nel bacino sono attraccate parecchie imbarcazioni e si punta, alla fine di questo bacino, alle quattro chiuse famose.
Si passa dietro dei rimessaggi di barche, qui si affittano barche, house-boat ai turisti.
Al km 1,0 superiamo le famose quattro chiuse, faccio una foto. Ora la strada ha un asfalto leggero, sul lato sinistro del canale, si viaggia bene, ombroso, due metri circa di larghezza.
A causa di queste numerosissime chiuse (sono quasi 150, controllare) l’acqua è abbastanza ferma e tendenzialmente anche con livello abbastanza alto rispetto il piano di viaggio, l’argine non è particolarmente inciso, alto e quindi più che in altre occasioni ti dà l’idea di pedalare sull’acqua e questo ancor di più quando si pedala sulla pista di sinistra rispetto il fiume e ciò consente di essere al ciclista a meno di un metro dall’acqua del canale. Vivamente consigliabile.
Al km 2,7, all’altezza della chiusa di gay la strada ritorna ad essere sterrata, pur sempre ombrosissima, piacevole. Si istaura spesso una sorta di piccola competizione con le barche che passano di continuo lungo il canale anche se devono sottostare ai tempi rigidi del canale e delle chiuse (più di uno alla volta spesso non ne passa) e quindi a noi spesso capita di rimontarle e superarle, perché in bici si va abbastanza più veloci di una barca.
Al km 8,9 ritorna, con un certo piacere, l’asfalto e contemporaneamente è una zona priva di alberi, ma mi sa che dura poco. In effetti al km 9,6, esattamente alla chiusa di Tréboul finisce l’asfalto e riprende lo sterrato. Conviene sempre pedalare sulla corsia di sinistra della pista, quella riservata ai ciclisti che vengono dal lato opposto perché è più scorrevole, meno sassosa, e anche meno vicina al canale le cui acque lambiscono quasi il percorso.
Al km 17,0, all’altezza di una grande chiusa di Bram (c’è anche un ristorante) bisogna stare abbastanza attenti perché c’è l’attraversamento di una strada abbastanza trafficata, c’è appunto un ristorante, un salone da tè, macchine. Si riprende su percorso molto ombreggiato (per fortuna).
Dal km 17,0 lo sterrato comincia a farsi impegnativo, molte buche tanto è vero che conviene andare sul sentierino che costeggia il canale: c’è qualche radice ma è più facilmente pedalabile. E si continua sempre in direzione del Mar Mediterraneo.
AL km 19,0 circa cominciano ad apparire radici grosse e veri e propri tronchi d’albero semi-interrati che rallentano la marcia e richiedono la dovuta attenzione.
Al km 21,1 attenzione perché la pista del canal du Midi si interrompe, si gira a sinistra, si sale un attimo per circa 20 metri, si arriva su una strada abbastanza trafficata, con ponte che attraversa il canale, quindi arrivati all’imbocco del ponte si va a destra per 20 metri, poi si attraversa la strada, si gira a sinistra e ci si ritrova il Canal du Midi. Attenti perché non è ben segnalato.
Qui la pista continua ad essere abbastanza selvaggia, impegnativa, non consente di sviluppare velocità particolarmente elevate, si va sui 13/15 km all’ora, sempre assolutamente ombreggiata.
Fino al km 26 bisogna prestare moltissima attenzione nei confornti delle radici difficili, impegnative, bisogna andare molto piano, soprattutto nel caso si abbia dietro anche carrelli o carrellini, come spesso capita di vedere.
Al km 27,8 si attraversa un ponte e si va dall’altra parte dove c’è una piacevole area di sosta, area pic-nic, acqua, dove ci sono gli attracchi delle barche c’è anche l’allacciamento per l’acqua quindi è molto accogliente, in corrispondenza della chiusa di
Al km 35,8, dopo un’ottima sosta e ristoro alla chiusa la strada diventa asfaltata nel senso che c’è il sentiero al livello del canale e lungo l’argine corre momentaneamente una strada asfaltata che noi molto piacevolmente seguiamo finché non scomparirà.
Al km 36,3, come volevasi dimostrare, la strada asfaltata finisce e si va lungo il canale sullo sterrato.
Al km 39,8 si passa sotto un viadotto autostradale e siamo ormai a soli 2,5 km da Carcassonne.
Al km 41,3 si passa sotto un ponte e la pista in pratica finisce e confluisce su una strada a traffico promiscuo e siamo a Carcassonne e si continua sempre sul lato sinistro del Canale, verso il centro di Carcassonne.
Terza Tappa Carcassonne-Narbonne km 85
Alle 9 e 18 del 21 agosto partiamo dal ponte della stazione di Carcassonne. Si pedala per un brevissimo tratto sull’erba, siamo nella zona del porto fluviale di Carcassonne, quindi per 200/300 metri si pedala su una sorta di passerella in legno dove si attraccano le barche e poi torna subito lo sterrato e al km 0,1 si passa sotto il ponte ferroviario, della stazione.
Si corre sul lato destro del canale, alcune barche in attesa di passare la chiusa, lo sterrato è scorrevole, piacevole, sul sentierino lungo il canale e si tiene la strada asfaltata percorsa dalla macchine sulla destra. (siamo già giunti al km 0.9).
Al km 2,9 si arriva alla chiusa di St. Jean, si attraversa la strada (si taglia) abbastanza rafficata, e si continua sulla pista: appare una buona segnaletica della pista stessa (cosa che prima non c’era). Ora la stradina è più larga, circa due metri, è una strada arginale, tutta la strada a nostra disposizione, cioè non è più un sentierino a fianco del fiume bensì si trova a circa 3 mtri dalle acque, oltre la parete di alberi, in questo caso di cipressi.
Al km 3,6, all’altezza delle due chiuse di Freschel bisogna stare attenti perché c’è un passaggio piuttosto sassoso, scivoloso ed è il caso di aumentare l’attenzione.
Al km 4,4 la strada torna ad essere un sentiero, a ridosso del canale, un o’ più sassoso, ci si trova tra gli alberi e il fiume, tornano ad emergere le radici, si va un poì meno veloci, bisogna prestare attenzione e ridurre la velocità, però è ancora bello ampio, non una vera e propria pista come quella per arrivare a Carcassonne, qui è largo un metro e ancora facilmente pedalabile.
Al km 6,0 adesso il sentiero continua in terra battuta, più terra che sassi per fortuna, è buono, scorrevole, roulant. Tutto bene.
Al km 6,8 si passa una sorta di guado e la pista continua in terra battuta, un po’ più ridotta di dimensione.
Al km 7,7 appare una strada asfaltata, ampia, non c’è più vegetazione, si pedala più altri, 3 o 4 metri sopra il canale, l’asfalto è un po’ rovinato. Vediamo quanto dura.
L’asfalto finisce al km 8,6 e si prende una strada arginale che però è una vera e propria strada, buno fondo, scorrevole, piacevole, facile. Vediamo quando dura.
Al km 9,3 la strada arginale torna ad affossarsi per correre come alzaia del fiume, siamo sempre sul lato destro del canale, e scorre proprio a fianco. Qui le indicazioni sono maggiori rispetto la prima parte, ora il tratto è un po’ più sassoso, gli alberi sono leggermente più diradati.
Al km 12,3 siamo in un paesotto, Trebes, dove c’è un bel mulino, case acqua, barche attraccate, una bella chiusa, c’è un gran viale alberato, molto largo che però è durato circa 150 metri e ora riprende la solita strada.
Al km 20,5 circa cambia il panorama, il lato sinistro è più argilloso poi al 21,2 riprende ad essere normale.
Questo è un tratto dove ci sono poche chiuse: dalla quella di Trebes a quella di Marseillete ci sono 9 (ma io direi 5 guardando sulla carta) chilometri.
In effetti al km 21,8 ecco Marseilette c’è la chiusa, il ponte, si attraversa e si camba lato, cioè si va su quello sinistro, pedalando cioè tenendo il fiume a destra.
Al km 26,4 c’è stato un tratto (precedente) molto impegnativo: radici, buchi, sassi, sterpi, di tutto, divertente anche ma un po’ pericolosetto.
Al km 29,3, ennesima chiusa, chusa de l’Aiguille, si attraversa il ponte e si va sul lato destro del fiume.
Al km 32,4 c’è una chiusa con barracchino che vende gelati, crepes, bibite fresche, la chiusa è quella di Puicheric, la prossima è quella di Jouarres a 6313 metri.
Dalla chiusa di Puicheric la strada continua sempre sul lato destro, un po’ più larga, sempre con un po’ di radici e buche ma molto meno impegnativa e meno accidentata del tratto precedente che è stato veramente abbastanza terribile.
Al km 35,4 si passa per un ponte, anche qui c’è un chiosco, un ristorante, un posto che sembra abbastanza frequentato, sia da ciclisti che soprattutto da escursionisti in barca. Ora la strada è arginale, non più all’altezza del fiume ma un po’ più sopraelevati.
Al km 40,3 (500 metri dopo una bella chiusa dove c’è anche una bella rivendita di frutta) il canale fa una sorta di laghetto che si deve aggirare sulla destra; ora la strada è già più sterrata.
Al km 41,5 c’è un grande agglomerato di barche e sulla destra si vede l’Auberge de l’arboisoir, c’è un grande porticciolo (probabilmente Homps)
Al km 54,0 si costeggia una strada asfaltata e la si percorre perché la pista del canale diventa impraticabile. La strada ora è a traffico promiscuo, cioè aperta alle macchine. Stare attenti,
Al km 55,3, dopo aver attraversato il paesino di La parada la strada asfaltata continua dritta e abbandona il canale mentre noi andiamo a sinistra e seguiamo la pista, che però è ben tracciata e praticabile.
Al km 58,3 siamo al paese di Ventenac-Minervois, con bel castello, si prosegue sulla strada asfaltata a traffico promiscuo che costeggia sempre il lato destro del canale.
Al km 59,7 si abbandona l’asfalto e si riprende la pista lungo il canale.
Al km 63,0 arriviamo a Le Somail, dove troveremo la deviazione col canale de la Robine.
Al km 66,8 si abbandona definitivamente il canal du Midi e si prende il canale di congiunzione col canale del la Robine, e adesso è cambiata la vegetazione, pino marittimo e al km 67, 3 c’è strada asfaltata che corre parallela, con traffico limitatissimo.
Al km 70,3 siamo nel paese di Salleles d’Aude e si gira a sinistra e si fa il ponte. Siamo sempre andati su strada provinciale.
Da segnalare che al km 72,0 circa ci siamo incasinati per l’atraversamento di ben tre corsi d’acqua, il fiume Aude, il canale di cingiunzione e il canale de la Robine. Qui il passaggio è delicato, bisogna non sbagliare corso d’acqua perché ci sono pochi ponti. Abbiamo attraversato non si sa come un ponte ferroviario dismesso al km 73,4 che ci ha messo sulla strada giusta del Canale de la Robine, che è bello, ombroso, diritto verso Narbonne.
Al km 83,0 siamo nei pressi della bella cittadina di Narbonne, al km 84,0 passiamo sotto un viadotto ferroviario e in pratica si arriva in centro al km 84,9.